31 May 2013
PAVIMENTAZIONI IN RESINA
La richiesta nel tempo di pavimenti industriali aventi oltre alle caratteristiche normalmente richieste quali resistenza meccanica o resistenza all’usura anche altre a carattere funzionale quali tra le più frequenti la resistenza all’aggressione da sostanze chimiche, la facilità di pulizia, l’impermeabilità, l’assenza di formazione di polveri, l’aspetto estetico ha permesso a Montagna Pav in questi anni di esperienza nel settore di specializzarsi anche nella realizzazione di pavimentazioni in resina.
Con questo tipo di pavimentazione infatti è possibile raggiungere tutte le prestazioni sopra citate con un elevato standard qualitativo in ogni settore, citando alcuni dei più importanti quali grande distribuzione, industria agro-alimentare e farmaceutica, ospedaliera, industria metalmeccanica, industria elettronica, ecc.
Esistono numerose tipologie di rivestimenti in resina, con caratteristiche, prestazioni e funzioni diverse. Una prima suddivisione secondo la norma UNI 8297 individua due macro-famiglie a seconda del tipo di applicazione.
Rivestimenti incorporanti ottenuti tramite l’impregnazione dello strato superficiale del supporto mediante sistemi resinosi aventi la capacità di penetrare attraverso le porosità e di fissarsi in esse. Le funzioni associate a questi rivestimenti sono le seguenti:
a. costituire la base per eventuali strati successivi (primer);
b. consolidare i supporto;
c. migliorare la funzione antipolvere della pavimentazione;
d. limitare l’assorbimento dei liquidi.
Rivestimenti riportati suddivisi in:
e. rivestimenti con pellicola (sottile oppure a spessore): realizzati tramite prodotti vernicianti, generalmente colorati, in grado di formare un film continuo con spessori a secco nel caso di pellicola sottile fino a 300 µm e nel caso di pellicola a spessore compresi tra 300 µm e 1 mm;
f. rivestimenti autolivellanti: realizzati mediante sistemi resinosi in grado di autolivellarsi per determinate superfici con strati piani, regolari e continui, con spessori che la norma indica di almeno 2 mm (misurati a secco);
g. rivestimenti multistrato: realizzati tramite prodotti vernicianti o autolivellanti applicati in almeno due strati successivi, in genere con l’interposizione di cariche minerali e di spessori che la norma indica di almeno 1,5 mm (misurati a secco).
h. rivestimenti di malta resinosa: realizzati con malte resinose non in grado di autolivellarsi in quanto formulate con un elevato contenuto di cariche, tali da realizzare uno strato continuo di spessore di almeno 5 mm (misurati a secco). È sconsigliata l’applicazione di spessori inferiori, in quanto nella pratica questi risultano di difficile applicazione e con caratteristiche finali non adeguate al tipo di rivestimento scelto.